Cambiamenti climatici e cavalli
Cambiamenti climatici e cavalli
I cambiamenti climatici e gli sbalzi di temperatura sono un evento comune. Il cavallo, in generale, non soffre troppo per questa situazione, il cambio di clima dovuto alle stagioni che si alternano è un evento del tutto naturale, ed il cavallo cambia in modo naturale assieme alla natura. Arriva il freddo, ecco che comincia a metter su un pelo più fitto e lungo, arriva il caldo, la pelliccia invernale fa posto ad un pelo più leggero. Tutto normale dunque, finché arrivano sbalzi climatici decisamente drastici in brevissimo tempo, ed il cavallo non ha modo di adattarsi naturalmente alla situazione insolita.
Giornate estive interrotte da un clima pre-invernale, 28°
che nel giro di una giornata diventano 12°, magari anche con pioggia e vento
freddo, lasciando i cavalli impreparati ed infreddoliti. Giornate invernali con
3° che di botto diventano 15°, con gioia di noi cavalieri, specialmente se
lavoriamo in campo scoperto o in campagna, ma meno entusiasmo per i cavalli i
quali, ben preparati per vivere al meglio un inverno freddo, si ritrovano con
un clima primaverile senza preavviso, senza la possibilità di prepararsi, e con
una folta pelliccia se non tosati. Problema poco rilevante se ciò avviene per
uno o due giorni, ma questa situazione che dura anche settimane è decisamente
anomala, e scombussola l’organismo del cavallo.
Se una sola giornata dal clima particolare non fa danno, i
continui sbalzi termici invece possono creare qualche disagio. I cavalli molto
giovani, anziani o piuttosto cagionevoli possono risentirne, comuni i
raffreddori, in casi gravi bronchiti e polmoniti. Da non escludere coliche, le quali possono essere causate anche dallo stress fisico.
Ho il guardaroba sbagliato! Problemi con la muta
Il cavallo cambia il pelo a seconda delle stagioni e del
clima previsto per quella stagione in quel territorio. L’organismo non sempre
va di pari passo con il reale clima, anche se cerca di adattarsi, e muta in
base alla temperatura più duratura.
La rapidità di muta è soggettiva, ci sono cavalli che in una
decina di giorni fanno il cambio completo, altri invece impiegano il doppio del
tempo, e si tratta comunque di soggetti sani. Nel caso di cavalli con problemi
di salute certe dinamiche possono cambiare, in tal caso è bene monitorare la
situazione e parlarne con il veterinario che segue il cavallo.
Metto una leggera camicetta perché è primavera, ma ci vorrebbe un bel cappotto.
Autunno freddo ed inverno caldo, il cavallo inizia a mettere
il pelo invernale, molto fitto e folto. Tutto regolare se l’inverno fosse
freddo come di norma. Nel caso di un inverno caldo invece il cavallo si ritrova
con un pelo molto caldo e fitto, da pieno inverno, quando invece basterebbe il
pelo autunnale.
Metto un maglione di lana perché è inverno e fa freddo, ma il clima è da maglioncino in caldo cotone.
Metto un maglione di lana perché è inverno e fa freddo, ma il clima è da maglioncino in caldo cotone.
Estate caldissima, autunno troppo caldo ed inverno gelido. Con un autunno caldo l’organismo del cavallo potrebbe ritardare la muta invernale, mantenendo un pelo estivo, o mettendo in ritardo il pelo fitto e folto che proteggerà dal freddo. Il problema è ritrovarsi con un clima da neve e ghiaccio con in dosso un pelo troppo leggero per l’occasione.
Metto una maglietta in cotone molto leggera perché fino a ieri faceva caldo, ma oggi il clima è da maglione di lana che non ho portato con me.
Inverno e primavera troppo freddi ed estate troppo calda. Il
pelo fitto viene perso in ritardo, ed il cavallo si ritrova a dover
fronteggiare il caldo con ancora indosso un pelo per il freddo.
Metto un bel cappotto caldo perché fino a ieri faceva molto freddo, ma oggi ci vorrebbe proprio una magliettina leggera in cotone.
Metto un bel cappotto caldo perché fino a ieri faceva molto freddo, ma oggi ci vorrebbe proprio una magliettina leggera in cotone.
Pelo che cambia continuamente. Spazzolandolo il cavallo
perde eccessivamente pelo, un cambio continuo, anche in estate, quando
teoricamente il pelo perso dovrebbe
essere pochissimo, solo quello del cambio ordinario per rigenerazione naturale.
Appurato che il cavallo è in buona salute, questa situazione
è causata da un clima troppo altalenante. L’organismo prova a trovare un
equilibrio, me non sempre riesce. In alcuni soggetti si può osservare un cambio
vistoso, anche se non eccessivo, del pelo. Un pelo molto sottile che in un paio
di settimane fa posto ad un pelo più fitto, che torna ad essere sottile, in un cambio
continuo. La situazione è stressante per
l’organismo, ciò però non significa che influenza obbligatoriamente o in modo
davvero significativo il comportamento del cavallo. È il fisico che prova ad
adattarsi che è stressato, non la mente.
Giornate molto calde e notti molto fredde. Altro problema,
sia in estate che in inverno.
Giornate invernali con anche +15° addirittura + 20°, e notti
che scendono anche a -2°.
Giornate estive con +30°, seguite da notti umide con +15°
perfino + 12°
La temperatura, più il tasso di umidità, ed eventuali cambi
meteorologici come pioggia, vento, grandine, neve.
Come già scritto, un soggetto delicato, molto giovane,
anziano, o che viene da lontano e ancora deve abituarsi al clima del nuovo
posto, un soggetto che è passato da uno stile di vita fatto di box e copertine,
e si ritrova a fare i conti con la natura per cambio di gestione, possono avere
diverse noie riguardo la salute, tra raffreddori, bronchiti e veri e propri
malori legati allo stress fisico.
La gestione, gioie e dolori
I cavalli più coinvolti sono quelli gestiti all’aperto. Se
la vita all’aperto ha i suoi grandi vantaggi dal punto di vista fisico, sociale
e psicologico, in occasioni particolari ha anche svantaggi. Infatti sono loro
che non utilizzano frequentemente coperte, non vengono regolarmente tosati, e
non alloggiano in box e scuderie nelle quali, con un po’ di fortuna, i cavalli
trovano il riscaldamento in inverno e temperatura fresca in estate. Se il
cavallo gestito con la classica gestione in box risente meno del problema,
proprio perché completamente dipendente dall’opera umana, viene privato delle
risorse naturali, le quali vengono sostituite con risorse artificiali, il cavallo gestito al naturale invece deve
fare i conti con la natura, anche se assolutamente addomesticato e dipendente
anche lui in gran parte dagli umani. Possiamo gestire il clima in un ambiente
chiuso, ma non possiamo gestirlo all’aperto, però possiamo aiutarlo senza
alterare troppo il tipo di gestione. Piccole attenzioni che ci permetteranno di
continuare a tenere il cavallo al paddock per buona parte del tempo, e che non
ci obbligano a tosare e metter su coperte.
Cosa fare?
Monitorare sempre il cavallo. Finché il cavallo non mostra i
primi segni di disagio, non è necessario intervenire, ma se il cavallo comincia
ad essere accaldato, è importante refrigerarlo prima che inizi a sudare. Se
appare infreddolito, aiutarlo a riscaldarsi prima che inizi a tremare.
Un cavallo accaldato comincia sempre cercando un luogo
fresco o una corrente d’aria, inoltre è evidente una respirazione accelerata,
ed i vasi sanguigni superficiali cominciano a diventare più evidenti. La
sudorazione comincia solo quando la temperatura corporea non scende.
Un cavallo infreddolito invece cerca più cibo, cerca un posto al riparo dal vento, se in compagnia fanno gruppo stringendosi quando più possibile per riscaldarsi l’un l’altro. Se inizia a tremare vuol dire che il tentativo di alzare la temperatura con le prime risorse non è efficace.
Importante è fornirgli sempre un riparo, che sia riparo dal freddo e dalle intemperie che dal caldo eccessivo. Un riparo naturale, fatto da un fitto boschetto, o artificiale come una bella capannina o proprio un box chiuso nel quale alloggiarlo su esigenza. L’importante è avere il riparo.
Un cavallo infreddolito invece cerca più cibo, cerca un posto al riparo dal vento, se in compagnia fanno gruppo stringendosi quando più possibile per riscaldarsi l’un l’altro. Se inizia a tremare vuol dire che il tentativo di alzare la temperatura con le prime risorse non è efficace.
Importante è fornirgli sempre un riparo, che sia riparo dal freddo e dalle intemperie che dal caldo eccessivo. Un riparo naturale, fatto da un fitto boschetto, o artificiale come una bella capannina o proprio un box chiuso nel quale alloggiarlo su esigenza. L’importante è avere il riparo.
Il cibo non deve mai mancare. Quando fa freddo il cavallo si
riscalda anche con la digestione oltre che con il pelo. Una giornata estiva che
sorprende con un clima tra l’autunnale e l’invernale, può essere fronteggiata anche
semplicemente mangiando, infatti con il freddo i cavalli tendono a mangiare di
più se hanno la possibilità di farlo, e se necessario indossare con una
coperta.
Nel caso in cui il freddo permane, ma il cavallo ancora non
è pronto, aiutarlo con un riparo ed una coperta nel periodo in cui il pelo
diventa man mano più adatto al clima.
Il caldo improvviso va affrontato con una doccia rinfrescante ed acqua sempre a disposizione. Se il cavallo suda, integrare prima di tutto acqua, e su consiglio del veterinario anche eventuali sali minerali. Se si dilunga, ed è previsto rimanga un clima caldo, allora si può anche tosare, non in modo drastico, ma quanto basta per togliere un fitto cappotto in attesa della naturale muta.
Per un pelo che cambia di continuo non resta che spazzolare, e naturalmente acqua cibo e riparo non devono mancare, indispensabili per l’ordinaria buona gestione, ancor di più in casi particolari. In caso di dubbi è sempre bene contattare il veterinario che segue il cavallo.
Il caldo improvviso va affrontato con una doccia rinfrescante ed acqua sempre a disposizione. Se il cavallo suda, integrare prima di tutto acqua, e su consiglio del veterinario anche eventuali sali minerali. Se si dilunga, ed è previsto rimanga un clima caldo, allora si può anche tosare, non in modo drastico, ma quanto basta per togliere un fitto cappotto in attesa della naturale muta.
Per un pelo che cambia di continuo non resta che spazzolare, e naturalmente acqua cibo e riparo non devono mancare, indispensabili per l’ordinaria buona gestione, ancor di più in casi particolari. In caso di dubbi è sempre bene contattare il veterinario che segue il cavallo.
Dal punto di vista dietetico, parlare con il veterinario che
segue il cavallo. Ogni soggetto è
differente, alcuni hanno bisogno di una dieta più calorica per mantenere il
peso col freddo, altri invece no, altri ancora col caldo hanno bisogno di una
dieta più rinfrescante.
Se invece il soggetto non ha particolari esigenze, nutrirlo
come di consueto, l’importante è mantenere il peso forma e non avere carenze
nutrizionali.
Copyright © 2014 – data odierna
Il Cavallo - Benessere & Bellezza di Lisiana Patalano.
Tutti i diritti riservati.
Un cavallo gestito in box va ugualmente monitorato,
necessario controllare se il cavallo suda o è freddo, ed esser pronti a mettere
e togliere coperte, a cambiarle, in poche parole se il clima non è stabile,
potete dimenticare il cambio di stagione e vi tocca tenere tutto a portata di
mano. La coperta non va messa o tolta secondo le nostre esigenze, ma secondo
quelle del cavallo.
Cambio di casa.
Cambio di gestione.
I cavalli si comprano e si vendono, alcuni spesso fanno
anche lunghi viaggi. Il clima non è uguale dappertutto. Un cavallo che viene
dalle alpi, abituato a quel clima, e si ritrova a dover fronteggiare un’estate
vicino la costa, soffrirà maggiormente il caldo rispetto ad un cavallo che si
trova in quel luogo da molto più tempo e si è potuto adattare. Viceversa, un
cavallo abituato a trascorrere l’inverno sulla costa, risentirà molto di più il
freddo invernale sulle alpi.
L’organismo si adatta, ma bisogna rispettare i tempi
naturali e non costringere il cavallo a vivere in una situazione di malessere.
Anche un cambio di gestione può essere fonte di stress fisico, oltre che psicologico.
Tosatura, coperte, ambienti col clima controllato, e poi ritrovarsi a dover mettere da solo il pelo ideale, ad affrontare caldo e freddo, non sempre è una cosa facile, ed anche in questo caso occorre tempo.
I problemi ci sono anche quando si passa da una gestione al naturale ed una gestione in box. Spesso i cavalli che sono abituati a metter su un pelo invernale in inverno, necessitano di tosature più frequenti, inoltre possono soffrire il caldo per via delle coperte molto pesanti, nonostante la tosatura, e per un ambiente riscaldato. La muta primaverile può anche avvenire in anticipo, e quella autunnale in ritardo. Per quel che riguarda un aiuto contro il caldo estivo invece non è così tragica la situazione.
Anche un cambio di gestione può essere fonte di stress fisico, oltre che psicologico.
Tosatura, coperte, ambienti col clima controllato, e poi ritrovarsi a dover mettere da solo il pelo ideale, ad affrontare caldo e freddo, non sempre è una cosa facile, ed anche in questo caso occorre tempo.
I problemi ci sono anche quando si passa da una gestione al naturale ed una gestione in box. Spesso i cavalli che sono abituati a metter su un pelo invernale in inverno, necessitano di tosature più frequenti, inoltre possono soffrire il caldo per via delle coperte molto pesanti, nonostante la tosatura, e per un ambiente riscaldato. La muta primaverile può anche avvenire in anticipo, e quella autunnale in ritardo. Per quel che riguarda un aiuto contro il caldo estivo invece non è così tragica la situazione.
Non esiste una prassi vera e propria da utilizzare con tutti
i cavalli, la cosa migliore da fare è soddisfare le esigenze del singolo
soggetto affinché possa vivere senza troppo stress la situazione. Ci sono
soggetti più esigenti ed altri meno, ed è opportuno valutare cosa di cosa ha
bisogno il singolo cavallo, personalizzando così il da farsi.
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