Iper o Ipo? Quando l’articolazione non lavora come dovrebbe.
Iper o Ipo?
Quando l’articolazione non lavora come dovrebbe.
In questo post non faccio riferimento alla condizione le cui cause sono congenite, genetiche, patologiche, o derivante da patologia, ma faccio riferimento al problema come conseguenza di una gestione del lavoro e del movimento del cavallo errata, e dunque anche reversibile se non ci sono danni secondari permanenti.
Cos’è l’Ipomobilità Articolare
L’ipomobilità articolare è una condizione in cui una o più articolazioni non si muovono più nel loro range fisiologico completo. Il movimento risulta limitato, rigido, poco fluido.Si tratta di una risposta del corpo a uno stimolo errato o insufficiente. Spesso, è una forma di autoprotezione da stress meccanico o da mancanza di stimoli corretti. Anche una vita sedentaria, ovvero un cavallo che lavora poco e il massimo del movimento è quello che fa al paddock, o che trascorre tante ore in box, può causare ipomobilità articolare.
Cause da gestione scorretta del lavoro:
- Programma lavorativo inadeguato con giorni di inattività intervallati da lavoro intenso.
- Lavoro ripetitivo e monotono, sempre sugli stessi esercizi o terreno.
- Tensione costante durante il lavoro come l’utilizzo errato e ripetuto di strumenti per il lavoro mal utilizzati, cavaliere che monta male, sella non adatta, ecc..
- Riscaldamento e defaticamento insufficienti. Bisogna imparare a guardare il cavallo e non l’orologio per regolare un buon riscaldamento e defaticamento.
- Mancanza di mobilizzazione attiva, con il cavallo che non esplora mai il pieno range articolare.
- Mancanza di mobilizzazione passiva e stretching, o stretching mal eseguito.
- Scarsa varietà di stimoli fisici ambientali, come lavorare sempre e solo nel campo.
- Mancanza di lavoro corretto.
- Vita sedentaria in box o in paddock senza lo stimolo giusto al movimento.
Conseguenze:
- Perdita di elasticità naturale del movimento dovuta a l'età e la cattiva gestione del cavallo che invecchia o anziano (non arresti il processo, ma migliori la qualità dell'invecchiamento).
- Falcata più corta, appoggi rigidi.
- Tensioni muscolari che possono diventare croniche.
- Difficoltà nel lavoro in flessibilità e raccolta.
- Infortuni frequenti.
- Difficoltà ad esprimere il potenziale fisico.
- Può generare falsa pigrizia, ansia e frustrazione nel cavallo che lo manifesta con comportamenti di opposizione passiva (non cammina, non fa le andature richieste, sordo alla gamba, ecc..), o con comportamenti aggressivi come risposta ad una richiesta effettuata in modo più deciso. È il cavallo che sotto la sella è rigido e pesante, che si muove a scatti e manca di fluidità nei movimenti.
Cos’è l’Ipermobilità Articolare
L’ipermobilità articolare è la condizione opposta, l’articolazione è troppo flessibile, spesso oltre il limite fisiologico sicuro, per mancanza di controllo muscolare o stabilizzazione attiva.Anche qui non mi riferisco a difetti genetici (sempre più comuni nei cavalli moderni dai movimenti naturalmente molto ampi e molleggiati) o lesioni gravi. Parliamo di una iperlassità funzionale, spesso causata o accentuata da un allenamento sbilanciato.
Cause da gestione scorretta del lavoro:
- Lavoro eccessivo sulla flessibilità passiva (stretching eccessivo e spesso mal eseguito).
- Eccessivi esercizi sbilanciati verso la flessibilità, non accompagnati da lavoro di rinforzo e controllo motorio.
- Mancanza di un lavoro su propriocezione e rinforzo muscolare.
- Debolezza della muscolatura profonda.
- Sviluppo della muscolatura superficiale, spesso sviluppata anche male e non della muscolatura profonda.
- Terreni troppo morbidi o instabili, che costringono l’articolazione a compensare.
- Recupero mal gestito dopo un periodo di inattività.
Conseguenze:
- Instabilità nei movimenti.
- Sovraccarico dei tessuti molli (tendini, legamenti, fascia) e infiammazioni frequenti.
- Fatica precoce.
- Compensazioni posturali.
- Elevato rischio di microtraumi o infortuni da compenso.
- Difficoltà a sostenere il lavoro che richiede resistenza e forza muscolare.
- Cavallo ansioso, nervoso, fatica a stare fermo o a lavorare lentamente. Spesso scappa da gli esercizi che richiedono stabilità perché non ne ha. Spesso è il cavallo che scappa da sotto la sella e da una sensazione di instabilità quando viene montato, o ha movimenti eccessivamente ampi e molleggiati.
Soluzioni al problema
La buona notizia è che sia ipomobilità che ipermobilità possono essere corrette attraverso una revisione intelligente del lavoro quotidiano e con il supporto di tecniche manuali mirate.In caso di Ipomobilità (poco movimento articolare)
- Riscaldamento e defaticamento eseguiti con cura e correttamente per soddisfare le esigenze del singolo cavallo.
- Sedute massoterapiche mirate a ripristinare il range articolare, lavorando in sicurezza sull’elasticità dei tessuti molli.
- Mobilizzazioni articolari attive e passive.
- Lavoro dinamico con varietà di esercizi.
- Attività in esterno, su terreno vario.
- Stretching attivo, mai forzato, abbinato a esercizi di allungamento in movimento.
In caso di Ipermobilità (eccessiva elasticità delle articolazioni)
- Sedute di massaggio per stimolare il tono nei muscoli profondi e ridurre il carico sui tessuti molli stressati.
- Lavoro di rinforzo in lentezza.
- Esercizi di controllo motorio.
- Evita stretching passivo poiché è dannoso in questa fase.
- Routine costante ma variabile, per stimolare i muscoli senza sovraccaricarli.
Ricorda sempre che ogni cavallo ha le proprie esigenze, e fare qualcosa perché la fanno gli altri, senza sapere se per il tuo cavallo è corretto o meno, è sbagliato. Le soluzioni indicate sono linee guida generiche, per una risoluzione ottimale del problema è indispensabile far valutare la situazione ad un professionista poiché è necessario adattare il programma alle necessità soggettive del cavallo.
In questo post ho menzionato l’Ipomobilità e l’Ipermobilità come problemi legati alla gestione dell’attività, ma è importante sapere che entrambi i problemi possono anche avere altre cause.
L’ipermobilità infatti sta diventando un problema genetico sempre più diffuso nei cavalli sportivi poiché si selezionano soggetti che hanno, come caratteristica innata, movimenti ampi e “spettacolari”, naturalmente elastici e sciolti, cosa che normalmente si raggiunge con anni di corretto lavoro e addestramento.
Il problema principale però è che questi movimenti, conseguenza di una selezione e non di un lavoro ben organizzato e costante nel tempo, risultano deleteri per la struttura. Inevitabilmente ci ritroviamo con cavalli sempre più ipermobili ma con articolazioni, tendini e legamenti spesso infiammati, o già compromesse in giovane età, frequentemente zoppi o che si infortunano molto facilmente. In questo caso l’unica cosa possibile è cercare di arginare il problema con esercizi di ginnastica adatti mirati alla stabilità ed al rinforzo, tuttavia il limite è genetico. I cavalli maggiormente colpiti sono le linee sportive dalla tipologia fisica Mesomorfo, Dolicomorfo e Meso-dolicomorfo.
L’ipomobilità invece è maggiormente legata ad altri problemi ed articolari, meno frequente dal punto di vista congenito anche se soggetti Mesomorfo, Brachimorfo e Meso-brachimorfo possono presentare ipomobilità articolare congenita.
Come capire se il problema è congenito o meno?
Su un cavallo adulto bisogna vedere come risponde nel tempo a gli esercizi ed ai trattamenti massoterapici per migliorare la condizione muscolare ed articolare.In un cavallo giovane in età di doma questo problema è evidente nella qualità dei movimenti.
Un cavallo con le articolazioni ipomobili avrà sempre movimenti ristretti, anche se non ci sono cause fisiche disagevoli.
Un cavallo ipermobile invece avrà movimenti molto ampi, eccessivi rispetto alla normalità.
Il Cavallo - Benessere & Bellezza di Lisiana Patalano.
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