Perché il cavallo sfodera?
Cosa succede davvero quando il cavallo sfodera: anatomia, biomeccanica e fisiologia del rilassamento
Quando un cavallo maschio, stallone o castrato, poco importa, sfodera il pene in situazioni di calma, non sta mandando segnali sessuali. Sta semplicemente esprimendo uno stato di benessere fisico e mentale. Dietro questo gesto ci sono meccanismi molto più complessi di quanto sembri, anatomici, biomeccanici e fisiologici.
Dal punto di vista anatomico, il pene del cavallo è un mucolo liscio, organo vascolare, che viene mantenuto retratto all’interno della guaina prepuziale grazie all’azione costante di muscoli chiamati muscoli retrattori del pene. Questi muscoli sono attivi in condizioni normali, e tengono il pene ben alloggiato nel suo fodero. Non è “tirato dentro”, ma sostenuto e mantenuto nella sua sede da una tensione muscolare costante. Come tutti i muscoli lisci, anche il pene è involontario. Lo sfodero è una conseguenza, mai eseguito con intenzione.
La biomeccanica entra in gioco nel momento in cui il cavallo entra in uno stato di profondo rilassamento. Questo può accadere mentre riposa, viene spazzolato, manipolato, o semplicemente durante una pausa tranquilla in paddock o dopo un’attività impegnativa. In questi momenti, il tono muscolare cala, inclusi i muscoli pelvici e profondi, compresi quelli retrattori.
Questo significa che la tenuta scompare, e il pene, per semplice effetto della gravità, tende a uscire parzialmente o del tutto. Non c’è nessun atto volontario, nessuna spinta, nessuna erezione.
È un gesto passivo, dato dalla mancanza di contrazione muscolare, esattamente come quando la testa del cavallo scende e le labbra si rilassano.
Fisiologicamente, la causa è molto precisa, il cavallo è sotto l’influenza del sistema nervoso parasimpatico, quello che entra in azione quando c’è rilassamento, sicurezza, tranquillità. Questo sistema ha un effetto calmante su tutto il corpo. Vengono rilasciati neurotrasmettitori come l’ossido nitrico (NO), che agisce localmente provocando vasodilatazione e rilassamento dei muscoli lisci, compresi quelli che compongono la parete dei vasi sanguigni e quelli attorno agli organi genitali. Il risultato è un afflusso di sangue aumentato nelle zone periferiche, compreso il pene, e il rilassamento involontario della muscolatura che normalmente lo trattiene.
Non è tutto. In parallelo, il corpo del cavallo rilascia ossitocina, un ormone legato alla calma, alla socialità e al senso di fiducia. Aumenta il senso di benessere, diminuisce i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e crea le condizioni perfette per “abbassare le difese”. Non è raro che questo coincida con altri segnali chiari: il cavallo abbassa il collo, respira profondamente, sbadiglia, ammorbidisce le labbra. È tutto collegato. Il pene che esce, in quel contesto, è solo un segnale tra i tanti che il cavallo si sente sicuro, calmo e presente nel corpo.
Ecco perché punire questo gesto, o interpretarlo come una “malizia” fuori luogo, è un errore. Significa fraintendere un segnale di rilascio e benessere. Diverso il discorso se ci sono segni di eccitazione o interazioni sessuali: postura diversa, muscoli attivati, inizio di erezione, vocalizzi, approccio deciso verso altri cavalli. In quel caso è tutt’altra storia.
Ma quando il cavallo sfodera senza altri segnali, non sta facendo nulla di male. Sta solo mostrando che il suo sistema nervoso è in equilibrio, e che in quel momento non percepisce alcuna minaccia. È il segnale più evidente che il cavallo è rilassato.
Quando preoccuparsi
Un cavallo che sfodera e non ritira, o che lo sfoderare è accompagnato da anomalie riguardo la coordinazione, potrebbe avere problemi neurologici di varia natura, dunque è il caso di parlarne con il veterinario quando il quadro della situazione appare anomalo.
Un cavallo che sfodera e fatica a ritirare potrebbe anche aver subito una lesione. Contattare il veterinario.
In caso di colica o di problemi di orinazione, il cavallo potrebbe sfoderare per provare ad urinare, ma con esito negativo, o riuscire ma a fatica. Contattare il veterinario.
Quando il cavallo sfodera, ma ha bisogno di urinare
Capita spesso di vedere un cavallo sfoderare durante il lavoro o in momenti di quiete, e molti, vedendo il pene fuori e il cavallo apparentemente tranquillo, pensano subito a un segnale di rilassamento. Ma attenzione: non sempre è così. Ci sono cavalli che sfoderano senza fare pipì, che restano in questa posizione per minuti, magari mentre camminano svogliatamente o si fermano spesso. E non è detto che stiano esprimendo benessere. In realtà, potrebbero trattenere l’urina perché non si sentono ancora liberi o a loro agio nell’ambiente in cui si trovano.
In particolare durante l’allenamento, o mentre si trovano in contesti nuovi, alcuni cavalli entrano in una specie di attesa: il corpo mostra segnali ambigui – testa bassa, sfoderamento, rallentamento – ma in realtà sono segnali di necessità fisiologica, non di abbandono. Serve quindi osservare attentamente la postura generale del cavallo, il suo atteggiamento, e soprattutto capire quando e quanto tempo impiega a urinare, e se sfodera senza poi liberarsi.
Un cavallo che ha bisogno di urinare ma non si sente completamente al sicuro, trattiene. Lo fa perché è un comportamento vulnerabile, e ogni cavallo ha i suoi tempi e le sue condizioni per lasciarsi andare. Alcuni si fermano e urinano appena sentono di potersi rilassare davvero; altri sfoderano più volte durante la sessione, e solo quando hanno abbastanza calma intorno, decidono di urinare. Confondere questo comportamento con semplice rilassamento può portarci fuori strada, e ci fa perdere un’informazione preziosa su cosa sta comunicando davvero il cavallo.
Per questo è importante non “leggere” il gesto in modo automatico. Se un cavallo sfodera ma poi sembra irrequieto, si ferma, cammina lento e non si lascia andare, probabilmente non è relax, ma bisogno non ancora soddisfatto. In questi casi, ha solo bisogno di tempo, oppure di un ambiente più tranquillo per farlo. E no, non tutti i cavalli urinano dove capita: alcuni hanno le loro regole, le loro preferenze e perfino i loro spazi “sicuri”.
Dare loro la possibilità di farlo, senza pressioni, fa parte dell’ascolto. E saper distinguere tra un gesto di benessere e un’esigenza trattenuta è ciò che fa la differenza tra chi lavora davvero in ascolto, e chi osserva solo la superficie.
La pipì, indicatore di salute
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Il Cavallo - Benessere & Bellezza di Lisiana Patalano.
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