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Punture intramuscolari, alcune cose da sapere prima di procedere

Punture intramuscolari, alcune cose da sapere prima di procedere

Saper fare una puntura al cavallo è molto importante, possono esserci emergenze da affrontare immediatamente, o è necessario seguire la terapia prescritta dal vet., oppure il cavallo è particolare e non si fa pungere in sicurezza da persone sconosciute, oppure si preferisce fare ciò personalmente (naturalmente dopo aver consultato il vet.) … i motivi possono essere veramente tanti, ma bisogna sempre fare le cose in sicurezza e con criterio.

In questo articolo non spiego come fare le punture, né come preparare una siringa, mi limito a spiegare un paio di cose che è importante sapere prima di procedere e che purtroppo vengono ignorate o prese sottogamba. Se volete imparare a fare le punture, vi consiglio vivamente di farvi insegnare dal vostro vet., da qualcuno davvero esperto (spesso il groom è la figura in scuderia più preparata e che ha anche eseguito corsi riguardo il pronto soccorso e la somministrazione dei farmaci), o seguite un corso di pronto intervento veterinario per equini, ma evitate il fai da te ed i tutorial che fanno apparire la faccenda facile, sicura e senza rischi perché non è esattamente così.

Il rischio di danneggiare il cavallo o di farvi male voi è reale e concreto, le iniezioni intramuscolo non sono una banalità. 

 

Cose da non dimenticare mai  

I farmaci da iniettare nel muscolo non sono tutti uguali possono avere reazioni diverse da soggetto a soggetto, o anche reazioni diverse nel corso del tempo nello stesso soggetto. È sempre importante contattare il veterinario prima di utilizzare un qualsiasi farmaco e monitorare il cavallo durante e talvolta anche per un certo periodo successivo la terapia farmacologica, sia con i soliti farmaci che con quelli nuovi, accertandosi che sia tutto regolare. I farmaci non sono da prendere alla leggera, bisogna stare attenti agli effetti collaterali e alle reazioni avverse al farmaco che potrebbe avere il singolo soggetto.

I farmaci per le iniezioni in vena non sono idonei alla somministrazione intramuscolare poiché la loro composizione non è adatta a tale utilizzo e rischia di danneggiare i tessuti. Esistono alcuni farmaci che possono essere iniettati sia in vena che in muscolo, ma ciò è specificato nel foglio illustrativo del farmaco poiché non tutti sono così.

 In caso di dubbi parlare con il veterinario e leggere sempre attentamente il bugiardino.

In casi nefasti può avvenire una reazione avversa grave da danneggiare i tessuti e mettere a rischio la vita al cavallo, dunque è indispensabile somministrare il farmaco nel modo indicato e non secondo giudizio personale.

Somministrare il farmaco nel modo sbagliato può portare in casi non gravi all’inefficacia, in casi gravi ad effetti collaterali davvero molto spiacevoli.

I farmaci hanno consistenza diversa, molto importante è scegliere l’ago adatto ed iniettare con la velocità idonea prestando anche molta attenzione alla contrazione del muscolo ed alle reazioni in generale del cavallo.

Il quantitativo deve essere quello prescritto dal veterinario o indicato sul prodotto, non va bene somministrare farmaci a caso. Troppo poco potrebbe essere insufficiente e quindi inutile allo scopo, quantità eccessiva invece può portare a gravissimi effetti collaterali, compreso il decesso.

Importante per l’integrità delle strutture muscolari che l’operatore abbia mano ferma e che il cavallo stia fermo e sereno poiché agitandosi con l’ago nel muscolo, il rischio di danneggiare le fibre muscolari o i piccoli vasi sanguigni che si diramano è concreto. L’ago è tagliente. Una lesione delle fibre muscolari ed edemi sono dolorosi ed impiegano tempo a guarire.

Se il cavallo agitandosi dovesse addirittura spezzare l’ago nel muscolo ciò sarebbe un enorme problema.

La precisione è molto importante, i punti scelti sono quelli sui quali il rischio di toccare strutture più delicate come tendini, nervi, grandi vasi sanguigni superficiali, è meno probabile rispetto ad altre, ma bisogna comunque agire per bene e non con faciloneria. 

 

Indispensabile la pulizia.

Prima di pungere è indispensabile pulire la parte con alcool se il cavallo è piuttosto pulito; lavarla con acqua e sapone, e poi passare l’alcool prima di pungere se il cavallo è sporco.

L’ago e la siringa sono di un singolo cavallo e vanno cambiati ad ogni iniezione. Se si utilizzano le ormai quasi scomparse siringhe di vetro, queste vanno igienizzate correttamente dopo e prima ogni utilizzo, e vanno conservate in ambiente pulito.

Aghi e siringhe devono essere sterili, dunque conservati in modo idoneo nella loro confezione sigillata e maneggiati con mani pulite.

Anche la confezione dalla quale si preleva il farmaco deve essere pulita, ed il farmaco conservato in condizioni idonee a mantenerne l’integrità e l’igiene.

L’iniezione deve essere preparata in modo accurato per evitare contaminazioni esterne.

L’ago pronto a l’uso non va lasciato troppo tempo scoperto, o peggio, poggiato in giro senza protezione mentre si prepara il cavallo per la puntura.

In situazioni davvero funeste il cavallo può incorrere in gravissime infezioni batteriche che possono compromettere i tessuti, o anche causare la morte.  

Quella delle punture è una procedura delicata, con l’ago si crea una lesione molto stretta e profonda dalla quale possono insidiarsi ospiti indesiderati quando manca l’igiene, inoltre essendo tagliente, nel caso in cui le cose dovessero essere mal eseguite, può causare anche lesioni rilevanti. 

Piccoli ascessi e tumefazioni sono l’indizio che qualcosa durante l’iniezione è andato storto, altre volte indicano una reazione avversa al farmaco.

L’aria va eliminata anche per le punture intramuscolari. Una minuscola bolla d’aria non crea danni enormi, ad un cavallo sano poiché il sistema circolatorio del cavallo ha vasi ampi, ma in caso di cavallo con problemi può essere un problema anche una piccolissima parte, dunque, a prescindere dalla salute generale del cavallo, è indispensabile saper preparare l’iniezione oltre e saperla fare.

Quando le cose vanno male è necessario estrarre l’ago ed infilarlo nuovamente. Il cavallo è un animale fisicamente molto sensibile e ciò è davvero spiacevole. Indispensabile fare tutto nel migliore dei modi così da evitare stress inutile al cavallo.

Ciò che può andare storto riguarda la preparazione della siringa o il modo in cui si infila l’ago nel muscolo, o anche non essere in grado mantenere il cavallo, se non sereno, almeno fermo. I cavalli non sono tutti uguali ed anche il più bravo del mondo può avere una reazione improvvisa.

 

Dove si punge e perché

Le punture intramuscolari si eseguono principalmente ai lati del collo, ma anche sul petto, la parte bassa della spalla, e sul posteriore. 

 

Il collo 

Le punture intramuscolari sul collo si eseguono in una zona piuttosto ampia, il centro di un triangolo tra spalla, attaccatura della criniera e carotide.

I muscoli superficiali del collo principalmente coinvolti nella puntura sono il dentato del collo ed il trapezio cervicale. In caso di puntura non centrale potrebbero essere coinvolti anche, seppur in minima parte, lo splenio ed in alcuni casi anche il brachiocefalico, anche se solitamente non sono i muscoli che vengono maggiormente punti.

La puntura sul collo è quella meno rischiosa per l’incolumità di chi la esegue, ma nel caso in cui si sbaglia qualcosa, avviene una reazione avversa al farmaco, si forma un ascesso o un edema, il cavallo può trovarsi con il collo dolorante, addirittura bloccato, per un lasso di tempo che va da qualche giorno a, in casi gravi, qualche settimana, dipendentemente sempre dal problema. Il collo è una struttura ricca e vitale, evitare di danneggiarla è fondamentale. Un collo bloccato può costringere il cavallo a deambulare male, e far fatica a nutrirsi e muoversi.

 

Il petto

Eseguire una puntura sul petto non è difficile, ma se il cavallo è un tipo che si muove parecchio o che tende a colpire con gli anteriori, non è idonea poiché c’è il rischio di farsi male in due, cavallo e addetto alla puntura.

Il muscolo coinvolto nella puntura è il pettorale discendente.

Se qualcosa va storto il cavallo, oltre al dolore, calore e gonfiore nella zona della puntura, potrebbe presentare zoppia poiché questo muscolo partecipa al movimento dell’arto.

 

La spalla

Non è comune, ma talvolta anche sulla spalla, poco sopra il gomito sul muscolo tricipite brachiale, viene eseguita la puntura intramuscolare. È una zona a basso rischio per l’operatore che esegue la puntura. Riguarda il muscolo tricipite brachiale. Nel caso in cui qualcosa dovesse andare storto il cavallo presenterebbe, oltre a dolore, calore, gonfiore nella zona punta, anomalia nella deambulazione o vera e propria zoppia, il tricipite brachiale è coinvolto nell’estensione dell’arto.  

 

Il posteriore

Sul posteriore si esegue su tre diversi punti, sul muscolo superficiale del gluteo, sul semitendinoso e sul bicipite femorale. Pungere il posteriore può essere rischioso poiché il cavallo può dare un calcio.

In situazioni avverse il cavallo, oltre a presentare dolore, calore, gonfiore nella zona punta, presenta deambulazione anomala o zoppia vera e propria poiché tali muscoli agiscono per il movimento delle anche e dell’arto. Tende a tenere l’arto dolorante visibilmente i scarico. 

 Non a caso i punti dove effettuare le iniezioni sono anche quelli con una sensibilità tattile minore.

Una buona manualità oltre alla confidenza con l’animale cavallo, e con il singolo soggetto, permettono di eseguire al meglio la pratica.

Non si tratta solo di iniettare il farmaco al cavallo, ma anche di non danneggiarlo fisicamente ed emotivamente.

Prima di procedere con le iniezioni è indispensabile saper:

  • Preparare il farmaco, specialmente se non si tratta di una composizione pronta a l’uso.
  • Preparare la siringa per l’iniezione.
  • Preparare la zona per l’iniezione.
  • Trovare il punto più adatto sul quale effettuare l’iniezione, il disegno è indicativo, la zona è ampia e soggetta a piccole variazioni che possono far decidere di pungere un po’ più a lato o al centro, ma per fare ciò bisogna saper valutare.
  • Saper interagire con il cavallo affinché la pratica abbia esito positivo.
  • Eseguire l’iniezione in modo pulito e corretto.

Per esercitarsi, dopo aver appreso il come si fa da una persona competente, si può procedere con il preparare le siringhe con acqua o altri liquidi.

Per imparare a pungere si può fare pratica con qualcosa che si avvicina alla consistenza dei muscoli del cavallo, come qualcosa in gel ad esempio.

Le prime iniezioni intramuscolari su un cavallo vanno eseguite in presenza di una persona esperta e competente, e non da soli con un tutorial. Bisogna farsi seguire fino a quando la pratica viene eseguita correttamente, con sicurezza e si è anche in grado di eseguirla in sicurezza.

 

Copyright © 2014 – data odierna
Il Cavallo - Benessere & Bellezza di Lisiana Patalano.
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