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Il maltrattamento genetico nel cavallo - Osservazione del problema

Il maltrattamento genetico nel cavallo
Osservazione del problema

Tema proposto da Pillolequestri


Il maltrattamento genetico nel cavallo è forse meno vistoso e frequente rispetto al maltrattamento genetico in corso ormai da anni con i cani, eppure esiste.

Quando si parla di maltrattamento genetico si fa riferimento all’accentuazione esasperata di peculiarità fisiche tipiche o anche di modifiche drastiche e mal equilibrate della conformazione di una razza che causano direttamente sofferenza nel breve o medio tempo a causa dello sviluppo di patologie varie.
Ciò avviene per scopi estetici e per scopi sportivi, in ogni caso per seguire la richiesta del mercato, altre volte, seppur in minoranza, per ignoranza, ed è il caso di molti allevatori amatoriali che riproducono cavalli senza avere la certezza di una sana linea genetica, mettendo al mondo così cavalli che svilupperanno problemi o afflitti fin dalla nascita da problemi evitabili poiché prevedibili.


In parole molto povere e riducendo l’affascinante materia della genetica ai minimi termini, i genitori trasmettono il loro patrimonio genetico alla prole e per ottenere un certo tipo di caratteristiche bisogna scegliere con cura gli esemplari da accoppiare per la riproduzione. Non c’è nessun trucco o pozione magica che altera il DNA o la conformazione, ma c’è la selezione. Gli esemplari che hanno un certo tipo di caratteristiche vengono scelti e riprodotti, quelli che non le hanno vengono generalmente scartati per lo scopo.

Per quel che riguarda il cavallo domestico è errato parlare di selezione naturale, i cavalli che abbiamo oggi sono il frutto della selezione umana, se proprio volessimo parlare di selezione naturale per i cavalli il riferimento va unicamente ai pochissimi esemplari che vivono allo stato selvatico poiché già nell’allevamento allo stato semibrado avviene la selezione da parte dell’uomo, tuttavia questi cavalli sono comunque lontani del cavallo selvaggio primordiale e anche loro hanno subito l’influenza della selezione da parte dell’uomo.

La selezione umana che fino ad alcuni decenni fa produceva cavalli sani e ben equilibrati e assolutamente funzionali, oggigiorno sempre più spesso sta producendo cavalli con caratteristiche estreme o del tutto stravolte rispetto a quelle originarie. In alcuni casi questi cambiamenti importanti non sono un enorme problema, ma in altri invece sono fonte di preoccupazione poiché generano cavalli sempre più cagionevoli e soggetti a problemi di salute legati direttamente alla loro condizione fisica.
Un tempo il cavallo era forza lavoro, necessario nella vita quotidiana in campagna ma anche in città, era necessario per l’attività militare e dunque bisognava avere esemplari funzionali e sani. Oggi invece il cavallo è impiegato prevalentemente per l’attività sportiva, dove si avanza a suon di record pazzeschi. L’allenamento ed il talento fanno la loro parte ma la genetica è comunque rilevante. Se non come atleta è animale di cui apprezzarne l’aspetto e dunque più esteticamente interessante, secondo i particolari e discutibili canoni di bellezza umani, che funzionale.


Un esempio di selezione estrema che smosse il web fu El Rey Magnum RCF, un cavallo arabo frutto della selezione estrema, considerato perfetto dai suoi allevatori e dagli estimatori di tali conformazioni, ma la faccenda non inizia né finisce con lui, molte altre razze sono state modificate in modo estremo e sono stati portati avanti esemplari che, pur essendo portatori sani di anomalie genetiche gravi, sono stati fatti riprodurre ugualmente dando origine ad una schiera di cavalli problematici o puledri nati morti o deceduti poche ora dopo la nascita a causa di anomalie evitabili.

Per quel che riguarda le anomalie genetiche oggi giorno esistono test del DNA e gli allevatori seri evitano di mettere in riproduzione esemplari problematici, purtroppo però non esistono soltanto allevatori seri e dunque continuano a nascere cavalli con problemi di salute rilevanti, inoltre c’è sempre la possibilità di una fatalità, tuttavia conoscendo la genetica degli esemplari da riprodurre è un rischio davvero minimo quello di una fatalità.

Il problema però non rimane solo questo, la selezione per le gare di morfologia e per le competizioni sta dando origine a cavalli sempre più lontani dall’aspetto originario e funzionale e con conseguenti problemi fisici.

Il cavallo in origine serviva come forza lavoro, in battaglia, come alimento, oggi invece se ne fa un uso prevalentemente sportivo considerandolo sempre più una macchina da migliorare rendendolo più veloce e più potente e con un aspetto adulto e pronto ad andare in gara già da giovanissimo, con buona pace della lunga e delicata fase della crescita, così da risparmiare tempo e denaro.


Gli arabi, sempre più longilinei ed esili, il profilo naturalmente camuso accentuato all’estremo. In alcuni soggetti si verificano piuttosto frequentemente problemi legati al setto nasale.
Alcune linee di Paint e Quarter denominati Halter Horse, con muscolatura pesante già in giovanissima età che grava su una struttura scheletrica esile portando a non pochi problemi ossei e articolari e talvolta deformazione ossea durante la crescita. Frequenti gli esemplari con muscolatura ipertrofica dovuta alla genetica, massa imponente su arti troppo sottili e zoccoli piccoli, frequenti zoppie, problemi podologici e anche metabolici.
I Frisoni che da cavalli da carrozza e da sella polivalenti ma non proprio sportivi sono stati spinti e alleggeriti per farne cavalli da sella sportivi, dunque leggeri, veloci e scattanti ma in molti esemplari le caratteristiche da meso-brachimorfo mal si sono combinate con le caratteristiche che si addicono di più ad un cavallo mesomorfo o meso-dolicomorfo, ed ecco che molti frisoni di nuova generazione hanno problemi ai tendini, alle articolazioni degli arti e alla schiena.
I purosangue resi sempre più veloci favorendo una struttura scheletrica degli arti lunga e leggera, una muscolatura scattante e una cassa toracica ampia e di conseguenza pesante per cuore e polmoni più ampi, ciò con conseguenti problemi muscolo-articolari, podologici e talvolta anche cardiaci e polmonari.
Pony sempre più piccoli e con caratteristiche da puledro sempre più accentuate come grandi occhi i quali spesso sono soggetti a problemi oftalmici frequenti.

In generale i cavalli sportivi selezionati con strutture importanti così da apparire già adulti e fatti anche all’età di appena due anni, anche se ancora in crescita, sempre più veloci e potenti nel salto e con movimento degli arti naturalmente scenico alle andature, schiene corte e colli arcuati per garantirgli un posto nel dressage e risparmiare sui tempi di costruzione fisica e addestramento.


Questi sono solo degli esempi ma la lista è lunga ed in rete si trova moltissimo materiale riguardo le problematiche legate a questi cambiamenti esagerati, problemi generici o problemi maggiormente diffusi per determinate linee di determinate razze. 


Ma quando si può parlare effettivamente di maltrattamento genetico?

Nel momento in cui la condizione fisica voluta è causa di malessere e dello sviluppo di disturbi prevedibili ed evitabili nel breve o medio tempo.
Quando il “bello” non coincide con il funzionale, ma non il funzionale secondo i criteri umani, il funzionale secondo i criteri naturali i quali mantengono l’integrità e la funzionalità corretta dell’intera struttura fisica, dunque rendono un soggetto naturalmente sano e privo di handicap disagevoli che gli renderebbero l’esistenza difficilmente compatibile o incompatibile con la vita.

Anche se oggi abbiamo i mezzi per aiutarli a stare meglio per la maggior parte delle varie situazioni che si possono presentare, vale la pena mettere al mondo consapevolmente esemplari che volutamente avranno problemi?

Non si parla di situazioni che possono accadere a chiunque, anche ad un soggetto sano, ma di situazioni disagevoli predisposte. Ad esempio lo sviluppo di problemi articolari in un soggetto sano si può verificare per vari motivi, il più frequente è l’avanzare dell’età, ma mettere al mondo soggetti che già si sa avranno problemi articolari a causa della conformazione voluta, anche in giovanissima età, a causa della genetica portata avanti che favorisce alcuni aspetti superflui se non proprio errati dal punto di vista naturale e funzionale ma contrasta aspetti più importanti per la funzionalità ma non rilevanti dal punto di vista estetico o attitudinale nei riguardi di una determinata attività, non è più una situazione accidentale o legata al semplice logoramento del corpo causato dal tempo, ma è una situazione spiacevole prevedibile e intenzionale.

Purtroppo finché il cavallo sarà considerato uno strumento per fare soldi, una macchina vivente, e le masse non acquisiranno conoscenza e consapevolezza tale da comprendere che ciò che reputano bello e spettacolare il più delle volte è una dannosa esagerazione che va assolutamente contro il benessere del cavallo, nulla cambierà.

 

Copyright © 2014 – data odierna
Il Cavallo - Benessere & Bellezza di Lisiana Patalano.
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