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Perché il mio cavallo da problemi durante la conduzione a mano?


La conduzione a mano sembra una delle attività più semplici in assoluto e anche una di quelle per la quale la preparazione è spesso trascurata, sia per il conduttore che per il cavallo.

Tra i problemi più comuni abbiamo il cavallo che gira in tondo senza fermarsi, che non è capace di stare fermo e rilassato, tende a scappare, travolge il conduttore o lo supera; strappa le redini o la lunghina di mano per mangiare. Questi sono i più comuni problemi che principianti e non hanno con i cavalli quando si tratta di doverli condurre da terra, e spesso proprio per questo si tende ad evitare la conduzione da terra quando invece andrebbe svolto un accurato lavoro di comunicazione e addestramento.


Perché lo fa?

Il motivo può comune è che il cavallo non ha mai imparato ad essere condotto serenamente a mano, sullo stesso piano c’è il conduttore del cavallo che non ha mai imparato a condurre il cavallo, e dunque trascura completamente la comunicazione da terra necessaria per porre la richiesta in modo corretto al cavallo.

Un altro motivo è il sopravvento della paura sul cavallo. Il cavallo potrebbe non sentirsi sicuro ed a suo agio, la situazione o il conduttore da terra potrebbero innervosirlo e di conseguenza preferisce scappare piuttosto che rimanere lì dov’è. È un problema che si ha di frequente con i cavalli ombrosi e con quelli a cui non è stato insegnato a mantenere la calma, quindi ai quali manca un lavoro di familiarizzazione, fiducia ed autocontrollo.

L’opposto del cavallo che scappa e non rimane fermo tranquillo è il cavallo che si congela e non si muove più, anche questo comportamento è dettato da uno stato di tensione, il cavallo preferisce non muoversi piuttosto che andare insieme al cavaliere.
Attenzione però a non confondere il bloccarsi per timore e riluttanza, il quale è accompagnato comunque da uno stato di tensione, dal bloccarsi per fare le dovute valutazioni prima di procedere specialmente quando il passaggio è nuovo o potrebbe nascondere delle insidie.
Quando si è in campagna e si passa in un luogo di dubbia sicurezza è importante tener conto dell’opinione del cavallo, in particolar modo quando abbiamo a che fare con un cavallo che ha chilometri ed esperienze diverse nelle gambe, spesso la titubanza in un cavallo esperto e sereno ha le sue buone ragioni, dunque rivalutare ciò che gli stiamo chiedendo e come glielo stiamo chiedendo secondo il suo punto di vista è molto importante.

Mangiare, così come rotolarsi, è una delle varie attività che il cavallo attua per evitare di fare ciò che lo mette a disagio, quindi anche strappare le redini o la lunghina e mettersi a mangiare, o inchiodarsi a mangiare ignorando del tutto il cavaliere è un modo per prendere le distanze rispondendo negativamente alla richiesta. A ciò in caso di insistenza da parte del conduttore può seguire una risposta negativa da parte del cavallo ignorando, bloccandosi, comportandosi da “perditempo” (viene vicino, tocca, fruga nelle tasche, annusa anche i sassi, ecc..) o con aggressività.
Anche vero che un cavallo affamato tenderà sempre a mangiare alla prima buona occasione, tuttavia è possibile distinguere un cavallo che mangia per fame o mangia per evitare l’attività richiesta.
I cavalli tendono anche a mangiare durante l’attività quando non gli è stato insegnato a non farlo, ed è il caso dei cavalli particolarmente ingordi che mangiano tutto ciò che trovano anche quando hanno la pancia piena e quando mangiare non è un’attività svolta per evitarne un’altra. Anche in questo caso è possibile distinguere il cavallo che mangia perché nessuno gli ha insegnato che mentre si lavora non si mangia, da quello affamato e da quello che mangia per evitare l’attività. Il distinguo si trova in tanti piccoli comportamenti del cavallo e nelle abilità comunicative del conduttore.

Cosa non fare

È inutile punire il cavallo quando si spaventa ed esplode, questo accrescerà le sue paure e lo renderà anche più pericoloso di prima.

Inutile punire il cavallo quando si spaventa e si blocca poiché anche bloccarsi e opporsi non facendo nulla è un comportamento attuato per evitare una situazione spiacevole.

Sia punire che assecondare un cavallo che si ferma a mangiare mentre si lavora non va bene.

Cosa fare

È indispensabile rivedere le proprie capacità comunicative con il cavallo, la comprensione del cavallo e la metodica nella conduzione a mano, se ci sono lacune è bene colmarle ed è anche molto importante ricordarsi che ogni cavallo è differente quindi ciò che va bene con uno non è detto funzioni alla perfezione con un altro, e da qui essere sufficientemente preparati per affrontare le diverse necessità.

Se al cavallo non è mai stato insegnato ad essere condotto correttamente a mano è il caso di insegnarglielo.

Per gestire la paura un buon lavoro di comunicazione, familiarizzazione, fiducia e autocontrollo è molto importante. L’attività dev’essere personalizzata sul cavallo e su ciò di cui ha bisogno, i lavori standardizzati non sempre sono efficaci. È importante osservare il cavallo e prendere nota di tutte le situazioni in cui manifesta il problema e i punti critici così da fare un lavoro idoneo.

Per un cavallo che si mette a mangiare o si rotola ignorando qualsiasi richiesta è necessario capire la causa del comportamento e lavorare su di essa.

Sembra molto semplice ma in realtà non lo è ed ogni caso è a sé, tuttavia con un corretto lavoro e imparando soprattutto a comunicare correttamente con il cavallo da terra è possibile risolvere o attenuare notevolmente i vari problemi che rendono difficile condurre un cavallo da terra.



Copyright © 2014 – data odierna
Il Cavallo - Benessere & Bellezza di Lisiana Patalano.
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