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Chip osseo

Prima pubblicazione 09/09/14 
Aggiornato 24/01/24

Chip osseo

chip osseo cavallo

Il chip, o corpo osteocartilagineo libero, consiste in uno o più frammenti di osso, a volte di cartilagine, che si è distaccato dalla sua sede, l'osso racchiuso nell'articolazione.

Il chip non è la patologia ma è una conseguenza di un importante trauma causa di frattura o del Osteocondrosi, in parole semplici si tratta della necrosi di una piccola parte tessuto osseo a causa di mancato afflusso di sangue e conseguente distacco di esso dal tessuto sano. Il tessuto staccato si chiama chip o corpo osteocartilagineo libero. 

Il chip può rimanere vicino al punto da cui si è staccato senza conseguenze importanti o spostarsi a l'interno dell'articolazione con il serio rischio di causare danni e ripetute infiammazioni. Anche la sua dimensione oltre al posizionamento è rilevante e causa o meno di disagio.

Il chip ha varie dimensioni, può essere molto piccolo che appena si nota con le lastre o più grande e ben visibili con i raggi-X. L'unico modo per confermare la presenza di un chip osseo, dov'è collocato e quanto è disagevole la situazione, è tramite esame radiologico. 

Il chip può passare del tutto inosservato per anni o per tutta la vita quando non causa disagio ed il cavallo non è sottoposto a regolare esame radiologico (es. i cavalli da affezione, moltissimi cavalli da maneggio), non è raro scoprire un chip, magari anche vecchio con un esame radiologico di compravendita o per investigare su una zoppia, non necessariamente connessa al chip. 
Il chip può essere la causa di zoppie inspiegabili poiché comparse senza un apparente causa. Un chip che non ha mai dato problemi può iniziare a darne, per questo è bene monitorare la situazione quando si sa della sua presenza.

Quando il chip è causa di infiammazione, dolore e zoppia frequenti se non cronica è un problema e quindi bisogna intervenire. 

Si può anche verificare una perdita di fluidità e ampiezza nel movimento dell'articolazione anche quando non c'è zoppia o infiammazione e dolore ben evidente. Quando è causa di frequenti stati infiammatori si riduce la mobilità articolare porta a tensione legamentosa, tendinea e muscolare. Il chip può anche essere la causa di una ridotta tolleranza allo sforzo da parte dell'articolazione e molti altri problemi articolari.


Quando si individua il chip sarà il veterinario a valutare la situazione. In alcuni casi il frammento può rimanere lì dov'è, ma monitorato e si interviene su l'eventuale stato infiammatorio, in altri casi è necessaria la rimozione chirurgica. 

Non sempre è così semplice la sua individuazione poiché può essere molto piccolo e situato in un punto che richiede diverse angolazioni di ripresa dei raggi-X poiché con le angolazioni più comunemente utilizzate non si riesce ad individuarlo.
Ovviamente prima delle lastre vengono effettuati altri esami diagnostici per capire dov'è esattamente il punto causa di zoppia ed escludere altre possibili cause. 

Il chip è interno a l'articolazione e non un corpo esterno che ha penetrato l'articolazione perforandola. Internamente però può danneggiare la capsula articolare e le strutture articolari interne con cui viene a contatto. 


Cosa causa il chip 

Il chip ha diverse cause, infatti non è una malattia ma una conseguenza del danneggiamento dell'osso all'interno dell'articolazione. 

Il chip osseo può essere la conseguenza di malattie a carico delle ossa nel puledro, nel adulto o nel anziano, può essere dovuto a sollecitazioni eccessive delle articolazioni o ad un lavoro errato causa di stress meccanico tale da danneggiare l'osso. Il chip può essere la conseguenza di un trauma importante o anche dovuto ad importanti carenze minerali e nutrizionali tali da indebolire e rovinare le ossa. Può essere dovuto a l'obesità ed il carico eccessivo che devono sopportare le articolazioni. Può essere legato a difetti di conformazione, crescita rapida e non adeguatamente supportata, problemi endocrini e anche la predisposizione genetica.

Sono maggiormente soggetti a tale problema i cavalli sportivi poiché ricevono maggiori sollecitazioni del sistema scheletrico. Tuttavia nessuno è escluso dal momento che un forte trauma come un calcio può esserne la causa.

Le zone più comunemente colpite sono le articolazioni degli arti, ma un chip può comparire in qualsiasi articolazione che presenta epifisi.

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Da sapere che il chip si presenta in alcuni casi a seguto immediato dell'evento traumatico (lesione dell'osso), in altri successivamente l'evento, la malattiao la condizione che ha causato un iniziale stato infiammatorio e doloroso di intensità variabile (da molto lieve a molto forte) il quale è collegato a l'osteocondrosi, condizione che danneggia dell'osso e porta al distacco non immediato di tessuto osseo.
Il chip può sembrare esser comparso dal nulla quando non c'è stato un trauma a precederlo, ma è la conseguenza di un lungo processo.
Per lo stesso motivo può dare problemi frequenti e di intensità variabile o passare del tutto inosservato. 

Massaggio e manipolazioni 

Il massaggio e le manipolazioni non possono in alcun modo risolvere il chip, ma possono contribuire a ridurre la tensione delle strutture connesse a l'articolazione e cotribuire con specifiche tecniche ad alleviare lo stato infiammatorio, ma non risolverlo, né risolvere zoppie croniche dovute alla presenza del chip.

Quando un cavallo ha il chip osseo (convive o si sta progettando l'eventuale rimozione), è stato operato e di conseguenza c'è del tessuto cicatriziale, o per vari motivi è soggetto a sviluppare chip, è bene farlo presente al massaggiatore affinché possa valutare correttamente la situazione fisica del cavallo e manipolare il cavallo in modo più specifico per evitare di causargli disagio e aiutarlo a sentirsi meglio. 
 

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Il Cavallo - Benessere & Bellezza di Lisiana Patalano.
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