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Un'idea su l'accrescimento del cavallo

Un'idea su l'accrescimento del cavallo

Tutti i cavalli, indipendentemente dalla razza, impiegano grosso modo lo stesso tempo per completare lo sviluppo dello scheletro.
Alcuni cavalli impiegano dai 3 ai 5 mesi circa, fino anche ad un anno, in più o in meno, rispetto agli altri, nello sviluppo delle ossa, ma tutti i cavalli non hanno lo scheletro completamente maturo prima dei 6 – 8.
Cavalli di piccole dimensioni impiegano meno tempo per completare lo sviluppo rispetto ai cavalli di struttura ossea più grande. Si tratta però di qualche mese di differenza che nel complesso, alla fine di tutto il processo, risulta essere un anno, un anno e mezzo. Quindi 6 anni circa, al fronte dei 7 - 8 anni.

L'unico modo per sapere esattamente a che punto è realmente lo sviluppo delle ossa di un determinato cavallo, è fare le radiografie.
Conoscendo l'età si ha un'idea approssimativa della situazione, ma non si può sapere con certezza a che punto è, e soprattutto, ad occhio nudo, non si possono vedere eventuali anomalie. Ci sono fattori sia interni che esterni ad influire sullo sviluppo osseo, di conseguenza è necessario sempre valutare il singolo cavallo.

Cavallo e pony – differenze e considerazioni

Come si sviluppa lo scheletro

Le ossa non maturano tutte quante contemporaneamente, ma iniziano il processo di sviluppo tutte nello stesso momento. Le ossa del puledro già iniziano un primo sviluppo all'interno del ventre materno, proprio per questo a poche ore dalla nascita il puledro è in grado di muoversi, lo scheletro infatti è già in grado di sorreggere e i muscoli di garantire il movimento. Naturalmente la gracile struttura non sopporta peso, tranne che quello di se stessa.


Il processo che renderà le ossa “adulte” comincia dalla nascita.
Le ossa, una volta mature, non resteranno immutate per tutta la vita. Giunta l'età adulta queste muteranno poco a poco nel tempo invecchiando progressivamente, giunta l'età avanzata inizierà un evidente processo di naturale deterioramento dei tessuti, che porterà minore mobilità articolare e le ossa diventeranno man mano più fragili.
Le ossa sono dello stesso numero per tutta la vita, non aumentano né diminuiscono, ma cambiano il loro aspetto ma non la funzione, nel tempo.

Quando si parla di tempi di sviluppo scheletrico si fa riferimento alla chiusura delle epifisi articolari, l'osso può aumentare di lunghezza e diametro negli anni fino al raggiungimento dell'età adulta
, si parla ovviamente di pochi centimetri. Nei cavalli di dimensioni importanti si è notato nell'osso triangolare la cui epifisi è già matura alla nascita per permettere al cavallo di muoversi godendo della stabilità e della forza di un'articolazione matura, un aumento di dimensione considerevole dalla nascita a l'età adulta, ed anche nei pastorali e negli stinchi, il diametro aumenta fino all'età di 6-8 anni, nonostante la maturazione delle epifisi completa nei primi due anni di vita. 

Lo sviluppo osseo comincia dal basso.
Le prime ossa a completare lo sviluppo sono le ossa e le articolazioni degli arti e parte delle vertebre cervicali, ossa quelle adibite al sostegno ed alla locomozione. Gli anteriori prima dei posteriori, poiché il cavallo posta naturalmente il 60% del suo peso sugli anteriori. Le cervicali per il sostegno del collo e del cranio.

Gli arti del cavallo, parte delle vertebre toraciche, e tutte le vertebre lombari, sacrali e caudali, le ossa del cranio e parte delle vertebre cervicali, a 5 anni sono completamente sviluppate.

Le ultime ossa a completare lo sviluppo, sono le prima vertebre cervicali, e le prime vertebre toraciche, compresi i processi spinosi che formano il garrese.

Ultima è la gabbia toracica (sterno e costole), ossa non di sostegno ma di aggancio per i muscoli, e protezione di organi vitali. Le costole sono ossa dure ma allo stesso tempo molto flessibili.

Le ossa inizialmente sono molto morbide, costituite prevalentemente da un tessuto molto simile alla cartilagine. Maturando le ossa crescono di dimensione, diventano sempre più vascolarizzate, e il tessuto si irrobustisce. Uno strato morbido di cartilagine rimarrà solo all'estremità delle ossa, dove questa è unita ad un'altra all'interno dell'articolazione. Questa cartilagine funge da cuscinetto protettivo tra le ossa.
L'estremità tondeggiante delle ossa si chiama epifisi.
La chiusura dell'epifisi, spesso detta anche erroneamente "chiusura delle articolazioni", riguarda la maturazione dell'osso, e la sostituzione della cartilagine con il tessuto osseo.


Completato tutto il processo di maturazione, le ossa daranno al cavallo la struttura scheletrica equilibrata e resistente di un cavallo adulto.
Ogni osso completa la sua naturale forma in base alla sua funzione. Le ossa infatti hanno diverse forme e caratteristiche proprio perché ognuna di loro ha una compito specifico.

I cavalli in accrescimento spesso appaiono sproporzionati o poco armoniosi, proprio perché le ossa crescono ma non lo fanno contemporaneamente, quindi ci sono ossa mature, altre ancora lontano dal maturare, alcune a metà del percorso. L'aspetto omogeneo e completo non si avrà prima dei 6 anni circa, quando la maggior parte delle ossa è completa, e quelle rimanenti stanno completando il processo di ossificazione, già cominciato dalla nascita ed in procinto di esser terminato.

Aumentare la massa muscolare non è la soluzione per avere un aspetto armonioso prima del tempo. Un cavallo giovane con una massa muscolare sostanziosa avrà un aspetto più pieno, ma di certo non equilibrato come quello di un adulto. Infatti i muscoli definiscono l'aspetto fisico ma non possono mutare la struttura che li sostiene, ossia lo scheletro. Tuttavia possono deformarlo nel tempo, ma ciò non è un bene. 

Punti di incontro tra le ossa

Questi sono completi e più resistenti quando le ossa che li compongono hanno terminato la maturazione. Le articolazioni crescono con le ossa che le costituiscono.

I punti in cui due o più ossa si uniscono si chiamano giunture e articolazioni.
Le giunture sono i punti in cui due o più ossa combaciano e restano fisse, come le ossa del cranio.
Le articolazioni sono i punti in cui le ossa si uniscono ma permettono il movimento, come ad esempio i nodelli.
Le articolazioni sono come delle capsule che chiudono le estremità delle ossa coinvolte, con all'interno del liquido (liquido sinoviale), per garantire il movimento. Sono mantenute ben salde dal supporto dei legamenti.

Lo scheletro è una struttura di sostegno, complessa, e nella sua complessità necessita di tempo per essere al massimo della sua efficienza.
Salvo per problemi congeniti di o incidenti, per deformare le ossa e le articolazioni sane occorrono anni, altrettanto lungo il tempo per rimediare, sempre se possibile, poiché ci sono danni irreversibili.

I muscoli

I muscoli sono completamente diversi dalle ossa. Questi consentono il movimento, ma il loro sviluppo non è tanto legato al tempo quanto le ossa, ma molto ai nutrienti ed al movimento. I muscoli non cambiano di numero, resteranno sempre gli stessi per tutta la vita, ma la loro massa cambia, non solo durante la crescita e dipendentemente dalla razza, ma la massa muscolare è soggetta a cambiamenti più rapidi ed influenzabili rispetto le ossa, da fattori interni o esterni.

Segni particolari - Colpo di lancia e colpo d’accetta

Una determinata alimentazione, con un determinato allenamento, indurrà lo sviluppo in un certo modo della massa muscolare, ma di certo non potrà granché sui tempi né la dimensione delle ossa.
I problemi muscolari si manifestano più rapidamente rispetto ai problemi alle ossa, e sono anche più veloci da risolvere.
Eppure problemi muscolari trascurati nel tempo si ripercuotono sullo scheletro che, appunto nel tempo, subisce danno a livello prevalentemente articolare. 
La massa muscolare influenza lo scheletro sul quale poggia. Una massa muscolare eccessiva per la struttura scheletrica e articolare, grava negativamente, al pari modo della massa grassa eccessiva.

Ci sono razze, come i cavalli da tiro e molti cavalli sportivi, che a due anni e mezzo sembrano già adulti, questo perché hanno una massa muscolare importante per natura e questa viene sviluppata anche grazie all'allenamento e all'alimentazione. Però lo scheletro ancora non è definito. 

Il cavallo giovane a lavoro

Un cavallo giovane, sui 2 anni e mezzo circa, può già iniziare a lavorare, ma si tratta di un lavoro leggero e poco impegnativo, che non lo affatica né stressa fisicamente.

A 2 anni e mezzo le uniche ossa pronte sono dagli stinchi in giù, e le uniche articolazioni complete sono quelle dei nodelli. Da li a salire tutto è ancora in costruzione, di conseguenza un lavoro eccessivo sovraccarica negativamente la struttura causando danni. I danni talvolta si vedono subito, altre volte sono più infimi e compariranno nel tempo, con il precoce logorio articolare, o la deformazione, o la comparsa di chip, e vari altri problemi e carico delle articolazioni. Tutto questo porta a problemi della deambulazione e fattori scatenanti le zoppie. Infatti le zoppie non sono sempre e solo un problema di zoccolo, molto spesso sono un problema articolare, tendineo, osseo e muscolare, spesso molto al di sopra degli zoccoli.

L'ideale è iniziare il lavoro, ancora comunque leggero, attorno ai 3 anni e mezzo, sempre se il fisico del cavallo lo permette. Si tratta di lavoro leggero e non logorante, e naturalmente fatto con metodo, anche perché il cavallo è nella fase di apprendimento, quindi non solo bisogna andare cauti per non danneggiarlo fisicamente, ma è opportuno insegnargli le cose per bene, per evitare di dover fare i conti con un cavallo adulto mal istruito.

Tra i 4 anni e mezzo e 5 il cavallo può dirsi quasi pronto. Il lavoro può aumentare un po' ma senza comunque tartassarlo o costringendolo ad un carico di lavoro al quale non è pronto.
Una volta adulto non significa che possiamo trattarlo come una macchina. Anche il cavallo adulto va trattato con riguardo. Non dimentichiamo che la sua struttura fisica è composta dagli stessi elementi della nostra, solo che ha una forma diversa. Anche il cavallo soffre di problematiche da sforzo.
Per il regime lavorativo del cavallo, non esiste uno standard preciso per tutti. Ogni cavallo è a se. I fattori variabili sono tanti, di conseguenza è meglio evitare schemi rigidi ma adattare sempre il lavoro al cavallo in modo unico e personale. 

Allora non posso fare niente col mio cavallo?

Si può fare tutto col proprio cavallo, l'importante è rispettarlo.
Non dimentichiamo che il cavallo è un animale con una grandissima forza fisica, e pesa mediamente attorno ai 450kg, molto più di un essere umano, ed ha anche una gran forza fisica essendo un fascio di muscoli. Ma per far si che usi il suo potenziale fisico al massimo, bisogna allenarlo. L'allenamento è graduale. Man man che viene allenato, il cavallo può dare di più, ma è impensabile ottenere il massimo se non c'è nessuna preparazione, costante e graduale.

Anche per il cavallo giovane in accrescimento la gradualità è essenziale. Si comincia sempre con piccole cose, aumentando lievemente, un poco alla volta, e bilanciando sempre il lavoro in base alla sua condizione. Il lavoro è molto importante per il corretto sviluppo osseo e articolare, a patto che si tratti di lavoro corretto e rispettoso. 

Tipo di lavoro e peso

Il peso ideale da mettere su un cavallo adulto è del 17%, si può arrivare perfino ad un massimo del 25% (ma valutando vari fattori, anche se è sempre meglio non raggiungere i limiti). Il carico può aumentare molto se il peso non è portato su schiena, ma trainato. Ovviamente strafare non va bene, bisogna valutare la situazione, se il cavallo non ce la fa è meglio ridurre. Il cavallo infatti non deve mai lavorare al limite del suo potenziale se vogliamo evitargli problemi.
Per un cavallo giovane è bene mantenersi bassi. L'ideale è non superare il 12%  - 18% del peso portato su schiena e ben posizionato, mentre per un peso trainato, mantenersi sotto il 45% del peso è meglio. 


Su un piano, dal fondo leggero, è più faticoso portare un peso sulla schiena piuttosto che trainarlo.
Naturalmente dipende anche da come e cosa bisogna trainare. Una carrozza con ruote su strada percorribile, è decisamente meno pesante di una carrozza bloccata nel fango.
Anche le pendenze si fanno sentire. Pendenze importanti sono faticose sia per quanto riguarda il lavoro a sella che di traino. In sella però il bravo cavaliere può aiutare il cavallo con l'assetto, o scendendo. In carrozza spesso e volentieri non si può andare dove si va in sella, o a piedi, non sempre per la larghezza della strada, ma per la pendenza e la qualità del fondo. Il peso di ciò che si porta, che sia in sella o trainato, è sempre rilevante. Un peso eccessivo, che costringe a lavorare al limite, è sempre negativo.
Importante è anche come mettere il peso. Deciso che non deve essere eccessivo, è essenziale che questo sia correttamente distribuito, perché un peso eccessivo, ed un peso mal distribuito, sono entrambi negativi, ancora peggio se il peso è eccessivo e mal distribuito.

L'importanza del movimento

Il movimento è essenziale. Il cavallo che cresce necessita di movimento, ma non del movimento dato dall'allenamento e basta, bensì dal movimento libero. Deve potersi muovere liberamente quanto più tempo possibile. Muovendosi svilupperà i muscoli, ed irrobustirà la struttura, ma rispettando i naturali tempi di accrescimento, inoltre sarà molto più coordinato.
Lasciando fare alla natura, scheletro e muscoli crescono mantenendo un buon equilibrio, la struttura muscolare, se non sollecitata, non diventerà eccessiva per la struttura scheletrica.
Il movimento libero è essenziale anche per il cavallo adulto. Aiuta a mantenere attivi e sciolti i muscoli.
Il movimento libero è vario ma costante, completamente diverso dall'allenamento, e proprio per questo è essenziale per la salute fisica del cavallo di tutte le età, ed in ogni momento della sua vita (salvo indicazioni contrarie da parte del veterinario, per motivi validi, come ad esempio per la convalescenza dovuta a un infortunio).

Il Paddock 

Problemi

Lo sviluppo e la salute generale delle ossa può essere compromessa, non solo da un lavoro eccessivo e non adeguato, ma anche da un'alimentazione non adeguata, eventi di natura traumatica, difetti genetici, malattie e pecche nella gestione generale.

Anche un cavallo adulto può presentare problemi di natura traumatica, o anche causa di malattie.
I problemi muscolari si riflettono, a lungo andare, anche sulle ossa, quindi qualora subentra un problema muscolare, è bene cercare di risolverlo.
I problemi che possono colpire la struttura muscolare e scheletrica di un cavallo sono molti. Alcuni ben visibili, altri meno, alcuni risolvibili, altri invece irrisolvibili, e con i quali talvolta si può convivere. Questi problemi possono colpire qualsiasi cavallo, da quello che lavora a quello che non fa assolutamente niente dalla mattina alla sera, quindi partire prevenuti, non vivendo serenamente con il proprio cavallo, e privandosi di ogni attività, non è un'assicurazione contro eventuali problemi.
Molto meglio fare le cose con metodo e buon giudizio, rispettando il cavallo, prendersi cura di lui, e vivere sereni le esperienze di vita insieme, piuttosto che rinunciare a tutto con la finte convinzione che tutto andrà sempre bene.
Quando c'è cura e corretta gestione generale del cavallo, la quale comprende alimentazione, stile di vita, allenamento, e tutto ciò che riguarda il cavallo, il cavallo è sereno e, salvo imprevisti non sempre evitabili durante il percorso, sano.

Copyright © 2014 – data odierna
Il Cavallo - Benessere & Bellezza di Lisiana Patalano.
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