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Il Paddock

Il paddock



Il paddock è molto importante per la buona salute, non solo fisica, ma anche mentale, del cavallo.
Al paddock il cavallo può alloggiare in un paddock, opportunamente allestito con riparo e zona dove bere e mangiare, o trascorrere all’aperto alcune ore della giornata.
In entrambi i casi il paddock deve essere un luogo sicuro e nel quale il cavallo ha la concreta possibilità di muoversi.

La pulizia 

Buona abitudine è togliere le feci dal paddock, l’urina notoriamente viene assorbita dal suolo, specialmente se è piccolo ed il cavallo ha l’abitudine di sporcare sempre nello stesso punto, o nei punti che frequenta di solito.
Nel caso in cui il paddock è più ampio, il cavallo sporca un po’ ovunque e gli agenti atmosferici sono efficaci, la pulizia è sempre consigliata, ma lasciare lì le feci alcuni giorni affinché si consumino non è un dramma.

Se il cavallo assume farmaci particolari, è necessario smaltire le feci in modo corretto, e non disperderle nell’ambiente. In questo caso però il veterinario avrà premura di avvisare di ciò.

Se il paddock è condiviso, ovvero è lo spazio che in maneggio utilizzano, seppur singolarmente, diversi cavalli a rotazione, la pulizia è essenziale.

La capannina o il box del paddock vanno assolutamente puliti.

Bisogna anche aver cura dei punti di abbeveraggio, quali beverine o vasche. Tenerle ben pulite, evitando che fogliame o residui di cibo marciscano al loro interno. Una piccola perdita aiuta a far defluire l'acqua ed a mantenerla fresca ed in movimento, così non stagna.


Le dimensioni contano eccome

In un buon paddock, il cavallo ha la possibilità di muoversi a proprio piacimento, di trottare e galoppare, questo significa che il paddock deve essere sufficientemente ampio da consentirgli ciò.

Non tutti i cavalli sono uguali, cavalli più piccoli necessitano di minor spazio rispetto a cavalli può grandi, ed un paddock per più di un cavallo deve essere sufficientemente ampio da consentire a ciascun cavallo di avere il proprio spazio in cui muoversi liberamente.

Un paddock che consenta al cavallo di muoversi, è bene sia minimo 20 mq circa di spazio calpestabile per cavallo.

Spazi di 10-15 mq circa, non possono essere definiti paddock idonei alla libera attività motoria del cavallo, ma semplicemente recinti contenitivi, o anche box scoperti, ma di certo non sono aree nelle quali un cavallo può muoversi liberamente.

Senza badar troppo ai metri, è bene ricordarsi che più spazio ha a disposizione il cavallo, meglio sta.

La recinzione

Indispensabile una recinzione solida ed a prova di cavallo.
La recinzione ideale è in legno o in metallo.
Discrete le recinzioni con filo elettrico, ma sempre da valutare in base alla singola situazione, e non idonee per contenere il cavallo per lungo tempo, o per contenere un cavallo particolarmente motivato ad oltrepassarla.
Molto pericolose e dunque da evitare le recinzioni in filo spinato e le recinzioni con rete a maglia larga, o peggio ancora, con rete da recinzione per le pecore.

Il riparo

Per riparo si intende il luogo in cui il cavallo può trovare rifugio da agenti atmosferici, come pioggia, vento e troppo sole. Il riparo può essere naturale, come un fitto boschetto, o artificiale, e dunque una capannina chiusa su tre lati ed a riparo dai venti.

Un riparo più solido consiste in un vero e proprio box, costruito all’interno del paddock, nel quale chiudere il cavallo su necessità, ad esempio alla sera, o con condizioni meteo particolarmente avverse. Il riparo, nel caso in cui il cavallo non alloggia al paddock, ma trascorre lì solo alcune ore della giornata, è utile ma non indispensabile in quanto il cavallo troverà riparo nel box, esterno al paddock.

Il fondo

Ideale è un fondo ben drenato, dove non si formano vere e proprie fangaie.
Costringere il cavallo a stare con il fango fino alle ginocchia non è un bene.


Cavalli e fango, clicca il link per saperne di più
 
Purtroppo molti interventi per sistemare il fondo sono decisamente dispendiosi, e non sempre è possibile fare molto, così, quando non è possibile rendere tutto il paddock a prova d’acqua, è importante cercare di sistemare le aree più frequentate dal cavallo, come il punto in cui beve e mangia, dove può trovare riparo, ed i punti in cui preferisce trascorrere gran parte del suo tempo. In questo modo il cavallo potrà scegliere di stare all’asciutto od in una zona non troppo fangosa.

Per il tipo di fondo, dipende dalle esigenze e dalle possibilità.

Un fondo vario aiuta nella gestione del cavallo scalzo, ed anche nel rinforzo fisico generale e la coordinazione di movimento del cavallo, in quanto ogni fondo ha una densità ed una struttura differente, ma alcuni cavalli potrebbero trovarlo un po’ impegnativo.
Mentre un fondo morbido e compatto ed omogeneo, è decisamente più agevole per tutti.

I pendii aiutano molto lo sviluppo muscolare e la coordinazione, non devono essere necessariamente pendii importanti, anche lievi pendenze sono molto utili. La pianura è facilmente praticabile a tutti i cavalli, permette un movimento costante, e non richiede lo stesso impegno che richiede una zona collinare o montuosa.

Accontentarsi di ciò che offre il territorio, e magari rimediare a qualche noia, spesso è la scelta più quotata, in quanto non è economicamente molto dispendioso, e non richiede una manutenzione particolare. In alcune aree non è permesso effettuare grandi cambiamenti del territorio, dunque è bene informarsi, e nel caso in cui è possibile effettuare modifiche importanti, così da costruire il proprio paddock ideale e su misura, ottenere i dovuti permessi, così da evitare spiacevoli conseguenze legali.

La disposizione

Il cavallo è bene sia motivato a spostarsi. Mettendo in un sol punto cibo, acqua ed un riparo, il cavallo che alloggia in paddock, è stimolato ben poco a muoversi molto, e tenderà a trascorrere gran parte del tempo nel punto in cui ha ciò di cui ha bisogno.
Molto meglio disporre lontano tra di loro cibo acqua ed il riparo, in questo modo il cavallo è stimolato a muoversi di più per soddisfare le sue esigenze, e non rimarrà nel solito punto.


Compagnia

Al cavallo piace la compagnia dei suoi simili. Non importa quanto il vostro rapporto possa essere bello, magico e tutto il resto. Il cavallo ha bisogno di un altro cavallo.
Si legherà anche ad altri animali, ma ciò solo per soddisfare il bisogno di interazione, in quanto il cavallo è un animale sociale, ha bisogno di compagnia, non sta bene da solo.
Altri animali però non sostituiscono un suo simile.
La lunga e continua mancanza di interazione con i suoi simili può avere conseguenze negative nel rapporto con gli altri esemplari della stessa specie, quindi un amico cavallo per il proprio cavallo, è la scelta ideale.

I paddock confinanti di due cavalli, permettono una buona interazione sociale, e limitano il rischio che i due possano farsi mali. Limitare il rischio però non significa eliminarlo, quindi è bene stare attenti, ed assicurarsi che la recinzione sia idonea a contenere in modo sicuro dei cavalli.

Con un paddock abbastanza ampio si possono tenere assieme anche più cavalli, l’importante è che il paddock sia sufficientemente ampio, ci sia acqua, cibo e riparo disponibile in modo equo per tutti così da scoraggiare zuffe, e che gli esemplari messi assieme non siano dei tipi rissosi, specialmente se, per necessità, questi sono ferrati. Se due cavalli ferrati si prendono a calci, si fanno molto più male rispetto al prendersi a calci da scalzi.

Cavalli interi

Troppo spesso questi vivono in isolamento, il che non è un bene, ma talvolta purtroppo diventa la scelta meno dannosa vista l’irruenza di certi esemplari.
Un cavallo intero, benché sia spesso molto esuberante non è un mostro, e può trovare compagnia con un castrone non troppo vivace, o un altro cavallo intero, a patto che i caratteri siano compatibili. Nel secondo caso, bisogna stare attenti nel periodo degli amore, due cavalli interi che fino a poco prima erano due migliori amici, potrebbero iniziare una pericolosa zuffa per guadagnarsi il diritto ad accoppiarsi.
Cavalli interi e cavalle, possono sempre serbare sorprese, anche quando sembrano affratellati, o il cavallo intero è “un signore”. Se non si ha la possibilità o la voglia di avere puledri, è bene tenerli separati, con recinti idonei a contenere cavalli.

Il cavallo intero è comunque un impegno, quindi se non si ha la possibilità concreta e l’esperienza per possederne uno, è meglio optare per una femmina, o ancora meglio, un castrone castrato giovane.

Attenzione agli altri animali

Il cavallo è una preda, anche se grande ha dei predatori. Cavalli anziani, malati e puledri sono più facili da predare. È importante che il paddock non solo possa contenere il cavallo, ma possa tener lontano anche predatori come lupi, e soprattutto cani inselvatichiti e randagi, i quali spesso sono molto più dannosi sei lupi. Seppur più di rado, anche gli orsi possono diventare un problema.
La soluzione ideale è chiedere alla forestale il metodo migliore alla circostanza, così da tener lontano i predatori senza causare danni e proteggere i cavalli. 
Oltre ai predatori, anche altri animali selvatici possono essere un problema se, affetti da malattie e parassiti, entrano in contatto con i cavalli. 
Rivolgersi al veterinario per eventuali vaccini ed antiparassitari specifici.


Paddock anti-umano

I curiosi possono essere davvero un problema, potrebbero arrecare danno, o esser danneggiati da un cavallo.
Disporre dei cartelli che indicano la presenza di cavalli ed il divieto d’accesso è utile, ma non tutti sono rispettosi, e non fungono da barriera anti-umano
Utile avere una buona assicurazione sui cavalli, nel caso in cui qualche intruso faccia del male ai cavalli, crei situazioni dannose o si faccia male e gli venga anche la brillante idea di correre dall’avvocato.

Altro problema sono i cacciatori scostumati ed i bracconieri, i quali entrano nei paddock e sparano liberamente, con il rischio di far danno. In tal caso, la legge consiglia di elevare una recinzione di almeno 1.20 m, e delimitare l’area con un corso d’acqua largo 3 m e profondo almeno 50 cm. Possono anche essere esposti cartelli con divieto di caccia.
Altra strada, ma piuttosto complicata, è chiedere che il fondo di propria proprietà venga escluso dall’attività di caccia.

Se si conoscono i cacciatori di zona, si può chiedere loro di evitare di sparare in paddock, o magari avvisare quando hanno intenzione di andare in quella zona, così da chiudere i cavalli per il tempo che loro praticano l’attività. Una battuta di caccia non dura settimane, ma solo qualche ora, ed i cavalli si possono abituare al rumore degli spari, cosa che torna comunque utile.

Siccome le persone spesso sono più dannose di qualsiasi altro animale, è bene informarsi dall’avvocato di fiducia, come agire legalmente per prevenire molte noie, la legge italiana è piuttosto ingarbugliata, specialmente in fatto di cavalli.
 
Copyright © 2014 – data odierna 
Il Cavallo - Benessere & Bellezza di Lisiana Patalano.
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