Cavallo al pascolo
Cavallo al pascolo
Far pascolare il cavallo è una pratica non recente e molto comune nella gestione del cavallo in aree laddove c’è la possibilità di usufruire di appezzamenti di terreno da adibire temporaneamente o permanentemente al pascolo, specialmente in primavera e subito dopo l’estate quando l’erba è verde e rigogliosa, dove il clima lo consente il pascolo è disponibile anche in estate e inverno.
Sul pascolamento del cavallo oggi ci sono sempre molti dubbi e false convinzioni, soprattutto perché per quel che riguarda l’alimentazione del cavallo si preferisce spingere su mangimi e integratori, spesso con la convinzione che facciano bene e non causino mai problemi (il marketing ha fatto un lavoro eccellente su ciò) e perché più facili da gestire rispetto al pascolo il quale richiede tempo, spazio, valutazioni alimentari attente e gestione del cavallo appropriata per consentire sufficiente pascolamento, senza dimenticare competenze agrarie per la gestione dei pascoli. Altro problema che spinge ad evitare il pascolo è dato dall’informazione non del tutto corretta che addita spesso il pascolo come fonte di problemi, in maniera oggettiva, quando in realtà bisogna fare un’attenta valutazione del singolo caso, inoltre l’informazione riguardante il pascolo estero, spesso presi in esame i pascoli dell’Inghilterra, degli U.S.A. o del nord Europa, molto diversi dai pascoli Italiani, vengono fornite come dati validi per qualsiasi pascolo, i cavalli presi in esame, ovvero soggetti predisposti a sviluppare due grossi problemi associati al pascolo quali obesità e laminite, proposti come la maggioranza dei cavalli in tutto il mondo, cosa che in realtà non è.
Importantissimo essere consapevoli che ci sono differenze
importanti tra un pascolo seminato, un pascolo misto seminato e spontaneo e
pascolo spontaneo. Ci sono anche differenze per quel che riguarda la tipologia
delle piante erbose costituenti il pascolo, ed ulteriori differenze riguardo la
composizione e la qualità del pascolo sono dovute a fattori come la tipologia
del terreno, elementi caratterizzanti una determinata area e fattori climatici.
Un pascolo in prossimità della costa è differente da un pascolo nell’entroterra
o in prossimità di un lago per esempio. Sul territorio italiano abbiamo una
vasta varietà di pascoli. Altra variante importante è data dalla gestione dei
terreni adibiti a pascoli.
La varietà di pascoli e di varianti che li caratterizzano aggiunta alle varie esigenze di ogni cavallo lascia ben intuire come non sia possibile fornire dati assoluti riguardo il pascolo in generale, però è possibile avere ben presente fattori oggettivi con i quali orientarsi.
Pascolo, cosa sapere
L’erba fresca è ricca di acqua (80%), ciò significa che il volume di erba
fresca necessario per coprire il fabbisogno nutrizionale del cavallo è
nettamente superiore rispetto al fieno. In media un cavallo ha necessità di
pascolare dalle 5 alle 8 ore per soddisfare il suo fabbisogno nutrizionale
giornaliero, tale permanenza può variare in base alla qualità nutrizionale del
pascolo e le necessità del cavallo.
L’erba fresca è ricca di vitamine ma generalmente povera di
minerali. Alcuni tipi di erba sono più ricchi di vitamine, minerali e proteine rispetto
ad altri, e tutta l’erba contiene carboidrati e una bassissima quantità di
grassi.
Ogni tipo di pianta apporta macronutrienti e micronutrienti
unici, ciò però richiede comunque la corretta gestione alimentare del cavallo e
se necessario integrazioni alimentari. Spesso si dice che il cavallo con
possibilità di libera scelta su cosa mangiare pratichi fitoterapia, ciò è
parzialmente corretto, prediligere una pianta in particolare significa che necessita
principalmente di certi elementi, tuttavia non sempre è possibile fornire ciò
di cui ha bisogno solo con la pianta, la quale contiene anche altre sostanze
che non sempre sono benefiche o innocue quindi bisogna prestare attenzione e
gestire l’alimentazione del cavallo anche quando è al pascolo e questo è
abbondante, infatti pascolo abbondante non significa nutrizione completa.
Un pascolo misto ed un pascolo naturale hanno una maggior
varietà botanica rispetto al pascolo seminato, il vantaggio è che il cavallo
può scegliere ciò di cui ha bisogno anche per quel che riguarda i micronutrienti,
ha però di contro che è più probabile crescano piante tossiche o velenose o che
il pascolo non sia così ricco come sembra. Un pascolo seminato è più
controllato per quel che riguarda la presenza di piante tossiche e velenose ma
ha scarsa varietà botanica ed è talvolta troppo spinto su dei nutrienti rispetto
ad altri. Quando si sceglie di seminare il pascolo per cavalli è importante
trovare il giusto equilibrio così da avere un pascolo sufficientemente completo
e idoneo ai cavalli.
Per avere informazioni riguardo le condizioni del terreno è
necessario effettuare delle analisi del terreno, mentre per avere informazioni
su gli affettivi valori nutrizionali del pascolo in modo preciso è necessario
effettuare le analisi del foraggio. Ciò consente di avere informazioni più
dettagliate sulle condizioni del terreno e cosa mangia il cavallo e quindi consente
anche di equilibrare la sua dieta in modo più attento preciso.
I benefici del pascolo
La possibilità di pascolare è benefica per il cavallo, a patto che venga gestita con cura.
L’erba fresca è rinfrescante e idratante e contribuisce a
mantenere sufficiente quantità di acqua nell’intestino.
Il pascolo stimola la flora batterica intestinale rendendola
più attiva, resistente ed efficace nei confronti di un ampio spettro
alimentare; regolarizza le funzionalità digestive migliorando la motilità ed il
tono intestinale.
Il costante e leggero movimento è un toccasana per il fisico del cavallo il quale è un’animale nato per muoversi tanto e mangiare poco ma spesso, migliora la qualità degli zoccoli e fortifica le gambe grazie al fondo il quale è generalmente sodo ma non eccessivamente duro o molle laddove cresce erba. Trascorrere diverso tempo all’aria aperta migliora la salute e la resistenza alle patologie infettive, questo grazie all’aria aperta ma anche al contenuto vitaminico dell’erba. Le radiazioni solari fissano la vitamina D e non solo.
Il pascolo è adatto a tutte le categorie di cavalli e raccomandato per le cavalle gravide per le quali il movimento e la buona nutrizione è fondamentale, un toccasana per le cavalle in allattamento poiché favorisce la produzione di latte e per puledri in crescita i quali si irrobustiscono grazie a l’aria aperta, il movimento e l’erba fresca. Il pascolo è anche raccomandato per migliorare e mantenere alta la fertilità dei soggetti da riproduzione. Soggetti anziani traggono anche loro gran beneficio dall’attività di pascolamento e si è evidenziato come anche cavalli sportivi con la possibilità di pascolamento siano più in forma e prestanti.
Il pascolo è adatto a tutte le categorie di cavalli, esistono però delle eccezioni legate alle condizioni di salute del cavallo. L’assunzione di alcuni farmaci non è compatibile con alcuni tipi di piante che si possono trovare al pascolo, problemi di insulina, laminitie, sovrappeso e obesità, o deficit dovuti a l’età o alla malattia o anche disturbi genetici sono situazioni che richiedono una gestione molto attenta del pascolo il quale non è detto vada evitato, ma ben gestito.
A cosa bisogna fare attenzione
Innanzitutto il cavallo va abituato gradualmente al pascolo, specialmente quando non è abituale concedergli il pascolamento o quando non pascola da molto tempo. Il pascolo va introdotto gradualmente con tempi brevi per i primi 15 – 20 giorni, tempo necessario alla flora batterica intestinale di rinnovarsi e abituarsi al nuovo alimento. Abituare gradualmente il cavallo è importante affinché possa trarre da l’erba tutti i benefici nutritivi, importante anche per arginare il problema della diarrea e delle feci acquose, comune nei cavalli che vengono lasciati liberi di pascolare l’erba giovane.
Quando il cavallo trascorre molte ore al pascolo la sua
alimentazione deve essere correttamente bilanciata poiché il pascolo costituisce
un vero e proprio pasto e dunque va calcolato nel fabbisogno nutrizionale
giornaliero. Portare invece il cavallo a fare una passeggiata e concedergli
qualche boccata di erba non costituisce un pasto.
Al pascolo, specialmente quando si tratta di pascolo naturale, è importante fare attenzione alla presenza di piante tossiche e velenose, un erbario tornerà molto utile per la loro identificazione. Queste vanno estirpate. Anche se generalmente il cavallo non le mangia, può capitare vengano ingerite accidentalmente o di proposito poiché una stessa pianta può contenere principi benefici e principi tossici, oppure avere solo alcune parti tossiche o velenose. Per quel che riguarda alcuni tipi di erba è necessario stare attenti con le cavalle gravide e prossime al parto poiché possono causare aborto o problemi alla placenta, a maggior ragione conoscere la composizione del pascolo è importante. Alcune piante quando stressate per sfruttamento, ma soprattutto per condizioni climatiche disagevoli, producono sostanze che causano intossicazione. L’avvelenamento presenta sintomi molto chiari, l’intossicazione invece è più subdola poiché i suoi sintomi non sono sempre vistosi e possono essere confusi con altro o con qualcosa di non grave, ad esempio la letargia è un sintomo di intossicazione. Un’intossicazione prolungata nel tempo causa enormi problemi a fegato, reni o al sistema nervoso, dipende dalla tossina, e non è meno grave di un avvelenamento. In caso di sospetto avvelenamento o intossicazione è necessario contattare tempestivamente il veterinario.
L’erba è ricca di zuccheri, il quantitativo di zuccheri è maggiore
nella fase di crescita ed è per questo che l’erba primaverile e di fine estate
per alcuni cavalli può rappresentare un problema. Gli zuccheri aumentano nelle
ore di maggior luce solare e temperatura ambientale, sono invece generalmente
inferiori quando la luce solare e la temperatura ambientale è minore o è notte.
Nelle prime ore mattutine le piante sono meno ricche di amidi e fruttani mentre
nelle ore pomeridiane e della prima serata la quantità è maggiore per via della
luce solare ricevuta durante il giorno. I fruttani sono un tipo di zuccheri che
la pianta utilizza come riserva, sono da tempo studiati poiché ritenuti
responsabili di problemi gastrici e della laminite nei cavalli al pascolo. Quando
le piante sono sotto stress la concentrazione di fruttani è maggiore. Lo stress
è dato da tutte quelle condizioni che stimolano la fotosintesi ma inibiscono la
possibilità di crescita della pianta come lo sfruttamento del pascolo, luce
solare ma clima freddo, luce solare ma clima troppo caldo e arido. I fruttani
sono maggiormente concentrati nella parte bassa dello stelo e nella radice, gli
amidi invece nella parte alta dello stelo e le foglie.
Tutte le piante producono zuccheri poiché è un processo che avviene con la fotosintesi, alcune più di altre. Quando si ha un cavallo con problemi per i quali l’assunzione di zuccheri deve essere limitata, la soluzione è evitare il pascolo o prediligere il pascolo nelle ore notturne o del primo mattino ed evitare i pascoli ricchi.
Cosa non deve mangiare il cavallo?
Il fieno, un alimento essenziale
- Quanta erba devo far mangiare al mio cavallo?
Un cavallo che ha la possibilità di mangiare erba tutto il giorno mangerà tra i 15-25 kg di erba al giorno e per fare ciò il cavallo resterà a mangiare per circa 6-8 ore.
Al di là del tempo e dei chili di erba è necessario conoscere l’effettivo valore nutrizionale del pascolo.
- Che tipo di erba deve mangiare il mio cavallo?
- È vero che se mangia l’erba gli vengono le coliche e la diarrea?
- L’erba bagnata fa male al cavallo?
Se poi ha fastidi non è per il fatto che è bagnata, ma per lo stesso motivo spiegato nel punto precedente, ovvero, la flora batterica intestinale non abituata o ingestione di piante tossiche.
Ciò che fa male è l'erba ghiacciata, attenzione anche con l’erba
inaridita per alcuni tipi di piante.
Cos'altro sapere
Ci sono vari tipi di erba, alcuni sono depurativi, altri drenanti,
antinfiammatori.. le erbe sono molto usate nella fitoterapia, sia umana che per
animali, ed ingerire certi tipi di erba è un aiuto, tuttavia non è sufficiente poiché
la stessa pianta contiene più di un principio e la quantità di principio
benefico è variabile. Se vuoi praticare fitoterapia affidati ad un
professionista, non lasciar fare al cavallo tutto da solo.
Grazie all'erba, correttamente inserita nella dieta, il cavallo ha un aiuto per
ingrassare o dimagrire.
Quando l'erba in estate è ormai adulta, è secca è ricca di lignina, questa non
sempre viene ben digerita.
L'erba sfalciata e non data immediatamente o non messa ad asciugare
correttamente, specialmente con clima caldo e caldo umido, fermenta e l’era
fermentata è causa di coliche gassose e stress per la flora intestinale,
inoltre aumenta il quantitativo di zuccheri.
Anche se il cavallo è al pascolo è bene fornirgli anche del fieno così può alimentarsi sia con l’erba fresca che con un alimento secco, il fieno.
Alcuni cavalli quando pascolano hanno anche la necessità di ingerire il sale.
La pulizia è indispensabile. Il pascolo del cavallo deve essere sempre pulito. Quando un pascolo è frequentato da più cavalli è bene eliminare le feci poiché sono il più comune e semplice mezzo di trasmissione per infezioni e parassiti, inoltre se un cavallo è carpofago i rischi aumentano.
Su pascoli frequentati da vari erbivori o trafficati da
selvatici è più facile prendere elminti ed ectoparassiti dunque utilizzare
antiparassitari e sottoporre regolarmente il cavallo ad analisi fecale è
importantissimo.
Il Cavallo - Benessere & Bellezza di Lisiana Patalano.
Tutti i diritti riservati.
Prima pubblicazione 7/11/2014